quattropiudue/ 3 Aprile, 2020/ Approfondiamo insieme, Blog/ 0 comments

Il disturbo definito Ansia da Separazione esiste anche nei cani oltre che nel bambino, esso può avere natura e origini tra le più disparate, infatti sarebbe più corretto definire queste problematiche con il termine “problematiche da separazione e d’attaccamento”.

Con queste problematiche si intendono tutti quei comportamenti inappropriati che si manifestano nel cane al momento di essere lasciate da solo, o quando la figura verso la quale è particolarmente attaccato si separa da lui. Questi comportamenti hanno sempre alla base una condizione psicologica di malessere, di paura e di ansia.

Sono famose le foto che girano sul web di divani distrutti e stanze devastate, ma insieme a questo, di frequente abbiamo anche vocalizzazioni di vario tipo e/o defecazioni e minzioni. Diciamo scenari e situazioni non del tutto gradevoli da ritrovare al momento del rientro.

Il proprietario spesso però non riconosce i comportamenti che il cane manifesta in sua assenza come segnali di un malessere, interpretandoli troppe volte come “un dispetto”. E’ ormai leggendaria la frase: “Lui sa che ha sbagliato! Perché quando rientro sparisce e si mette con le orecchie basse sotto il tavolo”.

Queste posture che si notano nel cane, non sono altro che comunicazioni di sottomissione, quasi sempre risultato di punizioni date dal proprietario al momento del rientro, ma sicuramente non frutto di una consapevolezza nell’animale di aver sbagliato.

Sono un po’ più rare, fortunatamente, situazioni in cui il cane entra in uno stato di apatia che persiste per tutto il tempo della separazione. Sono altresì rare, ma non così tanto, attività sostitutive, quali leccamento e mordicchiamento che possono sfociare in situazioni più gravi anche in automutilazioni.

Senza addentrarci troppo in tutte le sfumature che possono esserci dietro le problematiche da separazione, per semplicità le divideremo in due macro gruppi:

  • Il cane vive l’ansia per un attaccamento sbagliato e innaturale costruito con la figura di riferimento
  • Il cane vive l’ansia perché non sopporta l’essere lasciato da solo a causa di una relazione scorretta costruita con il proprietario
separazione

Questa breve panoramica su un argomento in realtà molto complesso voleva essere solo un invito a non cadere nella possibilità di incorrere in una problematica da separazione.

Il momento che stiamo vivendo ha cambiato radicalmente le nostre abitudini di vita e quelle dei nostri cani.

C’è da dire però che i cani sono molto abitudinari e legati schemi e routine. Lo possiamo infatti notare tutte le volte che, ad esempio, la domenica mettiamo le scarpe da ginnastica per andare a fare una passeggiata più lunga con lui, e solo da quel piccolo gesto il nostro amico capisce che è il momento dell’uscita più divertente. Ma anche, più semplicemente, da come si attiva quando sempre alla solita ora iniziamo a mettere la giacca e prendere le chiavi, ancor prima di prendere il guinzaglio per la passeggiata.

In più per il cane la separazione del branco è un aspetto innaturale a cui fortunatamente molto presto lo abituiamo.

Tuttavia nella situazione che stiamo vivendo il suo legarsi alle routine e la sua propensione a non separarsi dal branco sono un mix che mal si sposa con “un domani”, quando da un momento all’altro torneremo a lasciarlo da solo per riprendere le nostre solite attività quotidiane.

E allora che fare non potendo uscire di casa?

Una soluzione a portata di mano, che può essere un utile strumento per non perdere l’abitudine a separarsi dalla figura di riferimento è quello di abituarlo a stare, dei momenti della giornata, da solo in un ambiente di casa.

Una cameretta o uno spazio dedicato a lui, dove potrà trovare una cuccia, una ciotola dell’acqua, dei giochi adatti a lui o qualche masticativo naturale, possono una soluzione a metà strada tra lo stare sempre insieme e il lasciarlo da solo all’improvviso.

stanza cane

Naturalmente non potremo pretendere che un cane non abituato a stare da solo in un ambiente di casa ci possa stare da subito un’ora.

Come sempre la strada più giusta è la gradualità… da prima insegneremo al cane ad entrare ed uscire sotto nostra richiesta, poi inizieremo a lasciarlo con qualche cosa da fare (un gioco o qualcosa da masticare), allungando sempre di più i tempi.

In questi casi l’aiuto di un professionista è sempre un buon modo per insegnare in maniera positiva qualcosa di nuovo al nostro amico a 4 zampe, ma in mancanza di questa possibilità in caso di difficoltà vi consigliamo comunque di farvi aiutare anche con dei consigli telefonici, per non fare più errori di quelli che poi potrebbero essere i benefici.

Claudio Papa

Share this Post

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*